Recanati…

Passeggiare per le suggestive viette di Recanati è come immergersi nella poesia, in ogni angolo si respira un pò di magia e si riesce a immaginare il poeta Giacomo Leopardi mentre percorreva quelle stesse strade traendo ispirazione per i suoi versi immortali. Se si fa attenzione qua e là sui muri compaiono proprio alcuni stralci delle sue più famose poesie.

La dimora dove nacque il poeta è una casa nobiliare appartenuta al conte Monaldo Leopardi e alla moglie Adelaide dei marchesi Antici ed è ancora oggi abitata dai suoi discendenti. Nella biblioteca sono conservati alcuni scritti autografi di Leopardi. Il palazzo di affaccia sulla piazzuola “Sabato del Villagio” dove si trova anche la casa di Teresa Fattorini, la famosa “Silvia”. “Sonavan le quiete stanze, e le vie dintorno, al tuo perpetuo canto, allor che all’opre femminili intenta sedevi, assai contenta di quel vago avvenir che in mente avevi.”

Da qui si può visitare l’Orto dell’Infinito, luogo di assoluta quiete, e giungere all’ampia terrazza sulla cima del Monte Tabor da cui si ammira lo stesso meraviglioso paesaggio che ispirò al poeta l’omonima poesia. “Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.”

Incamminandomi verso il centro della città faccio visita al Complesso di Sant’Agostino dove sorge la Torre del Passero Solitario e all’interno del chiostro viene spontaneo fermarsi, alzare gli occhi al cielo e cercare quell’uccellino che felice si libra nell’aria. “D’in su la vetta della torre antica, Passero solitario, alla campagna Cantando vai finché non more il giorno…”

La Torre del Borgo con i sui rintocchi scandisce il passare delle ore oggi come allora. Mi affaccio a vedere un panorama bellissimo e poi scopro un altro grande personaggio che nacque proprio qui, il tenore e attore Beniamino Gigli. Figlio di un calzolaio che faceva anche il campanaro del Duomo, iniziò fin da piccolo a cantare nel coro. Andò a studiare a Roma e iniziò una carriera che lo portò in giro per il mondo. Si esibì, tra gli altri, al Teatro alla Scala di Milano e al Metropolitan di New York. Divenne una celebrità a Broadway e Hollywood tanto che gli fù dedicata una stella nella Walk of Fame e l’ex sindaco di New York, Giuliani, istituì in suo onore il Gigli Day l’8 ottobre.

Vi voglio salutare con alcune parole del “Sabato del Villagio”: “La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell’erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.”

Walking through the picturesque streets of Recanati is like immersing ourself in a poetry, in every corner we can breathe a bit of magic and imagine the poet Giacomo Leopardi while walking along those same streets drawing inspiration for his immortal verses. If we pay attention on some walls appear some excerpts of his most famous poems. The poet was born in a noble house that belonged to Count Monaldo Leopardi and his wife Adelaide of the Marquis Antici and today his descendants stay in the same home. In the library are preserved some original poetries of Leopardi. The palace overlooks the square “Sabato del Villagio” where there is also the house of Teresa Fattorini, the famous “Silvia”. “The quiet halls resounded, and so the streets around, to your perpetual chime, while at your female chores intent you sat, content of vague tomorrows in your mind”. From here we can visit the Garden of Infinity, a place of absolute quiet, and reach the large terrace on the top of Mount Tabor from which admire the same wonderful landscape that inspired the poet. “Always dear to me was this solitary hill and this hedge, which, from so many parts of the far horizon, the sight excludes.” Walking towards the center of the city I visit the Complex of Sant’Agostino where the Tower of the Solitary Sparrow stands and inside the cloister it is spontaneous to stop, raise our eyes to the sky and look for that little bird that happily hovers in the air. “Solitary bird, you sing from the crest of the ancient tower to the landscape, while day dies…” The Torre del Borgo with its chimes marks the passing of the hours today as in the past. I look out to see a beautiful panorama and then I discover another great artist who was born right here, the tenor and actor Beniamino Gigli. Son of a shoemaker who was also the bell ringer of the Duomo, he began to sing in the choir from an early age. He went to study in Rome and began a career that took him around the world. He performed, among others, at the Teatro alla Scala in Milan and at the Metropolitan in New York. He became a celebrity on Broadway and Hollywood, so a star was dedicated to him on the Walk of Fame and the former mayor of New York, Giuliani, instituted Gigli Day in his honor on the 8th of October. I want to greet you with some words of the “Saturday of the Village”: “The little girl comes from the countryside, At the sunset, With her bundle of grass; and carries in her hand a bouquet of roses and violets, in order to decor as she will use to do tomorrow, at the day of celebration, the chest and the horsehair.”